Studenti in campo con passione per la Festa federale di lotta svizzera
La Festa federale di lotta svizzera e giochi alpestri (ESAF) deve il proprio successo anche all’appassionato lavoro svolto da oltre 4’000 volontari. Tra loro, gli allievi di una classe di Zugo. L’insegnante Antje Suter ci parla di questa interessante avventura.
Svolgono il proprio impegno con grande motivazione e flessibilità. Ma i volontari della Festa federale di lotta svizzera e giochi alpestri sono soprattutto orgogliosi di essere un pilastro essenziale della principale manifestazione sportiva organizzata nel nostro Paese. L’edizione di quest’anno si svolge a Zugo dal 23 al 25 agosto. I preparativi per garantire il successo del raduno sono in corso da mesi, grazie all’alacre dedizione di un pugno di volontari.
Un piccolo esercito di volontari appassionati
In campo con fierezza
I ragazzi lo confermano. Quando li si interroga sui motivi che rendono particolare la vendita delle spillette ESAF, le risposte sono le più disparate. Si impegnano per una buona causa: per ogni spilletta venduta un franco viene devoluto a organizzazioni non profit. Molti apprezzano la spontaneità degli incontri causali.
Poi c’è la soddisfazione di essere riusciti a vendere una spilletta e infine il piacere di interagire con delle persone sconosciute e di confrontarsi con la varietà delle loro reazioni. Non tutte hanno un approccio simpatico, ma gli allievi accettano la situazione con aplomb: «A volte assistiamo a situazioni tragicomiche. Una volta, pur di evitarci, un passante ha attraversato la strada; un’altra volta una signora ha addirittura fatto una lunghissima deviazione solo per non rivolgerci la parola. Sono circostanze un po’ strane, ma non fa nulla. Dopo tutto svolgiamo questa attività su base volontaria!» ci confida uno studente. «Ci sono però anche un sacco di reazioni positive. Numerosi passanti ci danno anche un po’ di soldi per la cassa comune della classe. La maggior parte delle persone sono molto gentili con noi quando giriamo per le vie di Zugo».
Antje Suter è convinta che per i suoi allievi quindicenni si tratti di un’esperienza altamente educativa: «Alla loro età occorre prendere delle decisioni autonomamente. Si rivolgono a estranei con cortesia: sono frangenti che certamente torneranno utili in futuro nell’ambito di una procedura di candidatura per un apprendistato o un’altra formazione o più in generale nella vita. Un altro aspetto importante: grazie all’attività di vendita imparano a gestire il denaro in modo responsabile».
Volontariato all’insegna della motivazione e dell’affabilità
Avvicinare degli sconosciuti per vendere loro una spilletta non è sempre facile. Ma i ragazzi della S3b mantengono un atteggiamento cordiale e non si arrendono facilmente: «Assolviamo il compito affidatoci con immutato piacere. All’incirca ogni tre settimane procediamo a una nuova ripartizione dei quartieri di Zugo. In seguito cerchiamo di fare del nostro meglio!», ci dicono, «E con un pizzico di fortuna riusciamo a vendere alcune spillette».