Passaparola lavoro:
tutti i pregi del tam-tam
A un amico o a un’amica consigliamo solo un ristorante che ci convince del tutto, giusto? Allo stesso modo raccomandiamo la nostra azienda come datore di lavoro solo se ci crediamo e se pensiamo che il match funzionerà. I vantaggi di un canale che apre le porte a candidature altrimenti difficilmente raggiungibili.
Passaparola lavoro: l’idea
Dietro le quinte dell’assunzione di Katharina c’è il progetto «Passaparola lavoro», lanciato nel gennaio 2019. Il concetto è semplice: dipendenti della CONCORDIA raccomandano una posizione di lavoro che si è liberata o di nuova creazione a conoscenti che a loro avviso posseggono i requisiti adatti. Con un pizzico di fortuna la persona interpellata è interessata e si candida; nella migliore delle ipotesi entra nel team della CONCORDIA e ci resta a lungo. Nella nostra azienda il tam-tam è particolarmente efficace: dall’inizio del progetto abbiamo potuto assumere tramite questo canale una novantina di persone.
«A mio parere il vantaggio più grande per la CONCORDIA è che il passaparola raggiunge soggetti che diversamente non si sarebbero mai candidati», spiega Sebastian Goodrick, capo del reparto Applicazioni IT. Proprio dietro sua indicazione la CONCORDIA ha già assunto due persone: «Un collega l’avevo conosciuto facendo il vigile del fuoco, un incarico che richiede grande senso di responsabilità e capacità di lavorare sotto pressione. Con l’altro conoscente avevo lavorato in precedenza nel settore dell’informatica e avevo già avuto modo di apprezzare le sue capacità professionali.»
Processo di candidatura standard
La collaboratrice o il collaboratore che desidera suggerire un nominativo per una posizione specifica può rivolgersi al suo capo gruppo o direttamente al team delle risorse umane. Basta una telefonata o una email in cui si spiegano brevemente i motivi per cui la persona in questione sarebbe adatta e in sintonia con la CONCORDIA. In seguito la candidatura confluisce nel processo standard. «La mia ex-compagna di scuola Anita mi aveva sempre parlato bene della CONCORDIA ed era convinta che mi sarei inserita perfettamente nel team», ricorda Katharina, che alla fine, dopo aver riflettuto a fondo, ha deciso di candidarsi anche se in realtà non stava assolutamente cercando lavoro: «Il colloquio di selezione è andato molto bene e mi sono sentita subito a mio agio. Quando dopo un paio di giorni mi è arrivata la conferma, ho accettato senza esitare».
«Le segnalazioni interne hanno un grande valore per la CONCORDIA», sostiene Joëlle Ziegler, capo del reparto Personale: «Chi lavora già per noi sa esattamente che tipo di persona può condividere i nostri valori e integrarsi nella nostra cultura aziendale. Sono raccomandazioni in qualche modo già filtrate e quindi doppiamente preziose». E i numeri lo confermano: l’anno scorso una nuova assunzione su cinque è avvenuta grazie al passaparola.
È solo il primo passo
Ma cosa succede se, dopo l’assunzione, la persona presentata si rivela per qualche motivo non adatta? «Consiglio un nominativo solo se ne sono convinto e cerco di esprimere una valutazione obiettiva delle sue capacità, poi è compito delle risorse umane stabilire se è idoneo per la posizione», risponde Sebastian. La consulente alla clientela Nicole Nikles, ad esempio, consiglia conoscenti solo se è sicura che portino un valore aggiunto nel team: «Lavoro nella CONCORDIA da ben 11 anni e penso di sapere intercettare le soft skill necessarie per l’attività di consulenza: empatia, sensibilità e spirito di gruppo».
Incentivi per l'organico aziendale
Eravamo entrambe così contente che si fosse trovata bene da noi! E mi sentivo felice di avere in parte contribuito a offrirle questa opportunità. È questo il ritorno più grande