Favole in tavola
Gli spinaci e i funghi riscaldati sono velenosi: molti consigli su come alimentarsi in modo corretto risalgono ai tempi dei nostri nonni, un retaggio del passato duro da scalfire.
«Spinaci avanzati? Li riscaldo il giorno seguente», racconta una collega. «Assolutamente da evitare», ribatte un altro conoscente. E alla fine resta il dubbio su chi abbia ragione. «Ogni giorno ci imbattiamo in numerose regole, mezze verità e leggende», afferma la dietista diplomata e consulente della CONCORDIA Marlène Gautschi. «I consigli per l’alimentazione divulgati con buone intenzioni da riviste e Internet sono frequentemente più fonte di confusione che un aiuto. Per i non addetti ai lavori spesso è difficile riconoscere quali affermazioni corrispondano alla verità».
Sapienze di altri tempi
La maggior parte delle saggezze popolari concernenti l’alimentazione sono nate nell’epoca pre-frigorifero. Quando i nostri nonni ci mettevano in guardia dal riscaldare pietanze a base di funghi o spinaci, l’allarme era giustificato. Le possibilità di conservare gli alimenti al fresco erano allora ridotte e a temperatura ambiente i batteri potevano riprodursi velocemente.
Stato delle conoscenze attuali
«Oggi possiamo tranquillamente riscaldare funghi e spinaci, a patto di raffreddarli rapidamente, ad esempio sotto un getto di acqua fredda o, in inverno, riponendoli all’aperto, e di conservarli poi in frigorifero in un contenitore coperto», spiega Marlène Gautschi. «Importante è riscaldare i cibi a una temperatura superiore ai 65°, al fine di sconfiggere eventuali microorganismi patogeni. Questa accortezza è valida peraltro non solo per spinaci e funghi, ma per tutte le verdure».
Consigli pratici
- Raffreddare velocemente le pietanze contenenti verdure
- Conservarle in frigorifero in contenitori chiusi
- Riscaldarle a una temperatura superiore ai 65°.