La scuola in movimento
La naturale propensione al movimento dei ragazzi emerge con prepotenza proprio laddove si cerca di imbrigliarla: sui banchi di scuola. Ma se insegnanti e genitori riescono a dirigere produttivamente questo istinto nelle aule e durante il tempo libero, tutti ne escono vincenti.
La scuola in movimento è un progetto globale, che coinvolge attivamente insegnanti, alunni e genitori con lo scopo di promuovere un approccio olistico all’apprendimento. Se la scuola è un luogo di vita, deve offrire condizioni quadro a favore e non contro il movimento.
Non solo educazione fisica
La scuola in movimento accorda senza dubbio molta importanza allo sport, ma si prefigge soprattutto di rendere più «movimentate» le lezioni teoriche e di incentivare l’attività fisica anche durante le pause e l’intervallo. Un contesto scolastico aperto alle attività motorie stimola infatti le capacità di apprendimento degli allievi. E, last but not least, la scuola in movimento è sempre in buona salute: rafforzando le risorse dei ragazzi e degli insegnanti contribuisce a creare un clima di benessere generale.
Il modello della scuola in movimento
L’Ufficio federale dello sport (UFSPO) ha pubblicato un opuscolo dedicato a questo modello didattico.
«Le scuole che integrano il movimento nell’attività quotidiana anche al di là delle lezioni di educazione fisica riscontrano confortanti successi: sia gli alunni sia gli insegnanti sono più concentrati a lezione, apprendono meglio e vivono la giornata come più piacevole.
La scuola in movimento
- motiva i bambini ad adottare uno stile di vita attivo e a praticare sport per tutta la vita
- accompagna ogni giorno insegnamento ed apprendimento con il movimento e contribuisce in tal modo alla buona riuscita delle attività scolastiche
- diffonde in modo differenziato i contenuti dell’educazione fisica e della promozione del movimento
- offre lo spazio necessario per movimento, gioco e sport e ne fa quindi elementi essenziali della cultura della scuola.»
Fare moto facilita la concentrazione
L’apprendimento non è un’attività puramente intellettuale, astratta, bensì anche un’esperienza fisico-corporea, sostiene Dominique Högger, docente della Fachhochschule Nordwestschweiz. Spezzare le lezioni con delle pause dinamiche stimola le capacità cognitive degli allievi. Leggere passeggiando o facendo esercizi di equilibrismo, imparare a contare saltellando, solo per citare alcune delle tante idee avanzate, non significa pertanto perdere tempo bensì guadagnarlo. Tutti possono provare, basta armarsi di buona volontà.
La salute della schiena
Alle volte tuttavia non si può evitare di passare molto tempo chini sulla scrivania. Gli adolescenti trascorrono oggi in media circa dieci ore al giorno seduti. Una postura scorretta e tante ore seduti possono compromettere la salute e il rendimento scolastico.
Il risultato sono dolori alla nuca e alla schiena, mal di testa e scarsa concentrazione. Alcuni muscoli (muscoli tonici) si irrigidiscono, in primo luogo quelli della nuca, seguiti dai pettorali, dai muscoli dell'anca e delle gambe. I muscoli dorsali, addominali e dei glutei invece (muscoli fasici), se inattivi, tendono strutturalmente a indebolirsi.
Come stare seduti correttamente
- Regolare la sedia e la scrivania all’altezza giusta.
- Variare frequentemente la posizione per evitare di assumere nel tempo una postura fissa.
- Tenere la schiena dritta e poggiare i piedi per terra.
- Fare delle pause per muoversi, alzarsi regolarmente.
Questi muscoli (evidenziati in arancione) sono inclini ad accorciarsi e a contrarsi se si rimane seduti a lungo.
Consiglio: allungateli regolarmente con esercizi di stiramento.
• Flessori della nuca
• Pettorali
• Flessori dell’anca
• Muscoli posteriori della coscia
• Polpacci
Questi muscoli (evidenziati in arancione) sono inclini a perdere tonicità se si rimane seduti a lungo.
Consiglio: potenziateli facendo sport o con esercizi della forza.
• Estensori della nuca
• Estensori dorsali
• Addominali
• Muscoli dei glutei
• Muscoli anteriori della coscia