Un nuovo stile alimentare: la via maestra per il peso forma
Divieti e diete rigide ignorano la natura strettamente emotiva del nostro rapporto con il cibo e non riescono a scalzare abitudini sedimentatesi nel tempo. Ma la via del successo passa dal cambiamento del proprio stile alimentare. Provate per credere!
Breve e facile
Nessun alimento dovrebbe essere proibito del tutto.
È meglio fare un piccolo passo alla volta.
In presenza di alcune malattie, l'assicurazione paga una consulenza.
Se avete domande, contattate la CONCORDIA.
Attenzione alle diete drastiche
Mangiare come risposta a frustrazione, noia o stress è una causa frequente di sovrappeso. Le diete lampo promettono risultati tangibili in tempi brevi, illudendoci che sia possibile dimagrire senza fatica e senza modificare il nostro approccio al cibo. Ma di solito, altrettanto velocemente, si riacquistano i chili persi a causa del noto effetto yo-yo. Il messaggio sotteso è di tipo intimidatorio: «Non devo mangiare pastasciutta. La cioccolata per me è tabù». La reazione più frequente a costrizioni assolute è però la trasgressione: abbuffate e golosità emotiva, seguite a ruota da sensi di colpa o di sconfitta.
Le trappole più comuni e i nostri consigli per aggirarle
Obiettivi troppo ambiziosi
Chi può resistere alla promessa di perdere cinque chili in una sola settimana? Ma attenzione: dimagrire celermente non ci dà il tempo necessario per adattarci mentalmente a un nuovo modello alimentare. Una dieta crash sposta in fretta l’ago della bilancia, ma una volta conclusa, torniamo rapidamente al nostro vecchio stile di vita, consolidatosi nel corso degli anni.
Consiglio: fissate un obiettivo realistico, decidendo di perdere tra 1.5 e 2.5 kg al mese. Concentratevi sul passaggio al nuovo regime alimentare e non sulla bilancia. Mettete a fuoco le vostre difficoltà personali ad accettare il cambiamento e affrontatele gradualmente.
Lo stress in agguato
Un calendario fitto di appuntamenti, stress sul lavoro o impegni familiari, sono tutti elementi che possono ostacolare i vostri buoni propositi. Se tensione e adrenalina possono avere effetti positivi, stimolandoci a performare al massimo, spesso però ci inducono anche a fare velocemente un pieno di calorie. Se per nervosismo mangiate troppo e soprattutto cibi poco sani, per riacquistare la forma fisica dovreste in primo luogo riflettere sulle vostre reazioni alimentari allo stress piuttosto che ridurre le calorie. Chi si limita a patire la fame senza riconoscere quali emozioni entrano in gioco quando si siede a tavola, si espone solo a ulteriore stress.
Consiglio: provate a tenere un diario alimentare, concentrandovi sulla vostra relazione con il cibo: cosa mangio o bevo e in che quantità? Quando? Perché? Che considerazioni ne traggo?
Una vita a stecchetto
Ogni paio d’anni ci viene propinata una nuova dieta sotto forma di best seller. Una volta sono i grassi gli incriminati, poi è il turno dei carboidrati. Un amante della pastasciutta avrà però poche chance sul lungo periodo con una dieta low carb. Una vita costantemente a stecchetto non è un’opzione realistica. Ogni volta che sgarriamo, ci percepiamo come perdenti e la nostra autostima cala. Meglio evitare diete d’urto e regimi dietetici drastici, perché nascondono potenzialmente l’invito a infrangerli.
Consiglio: non dividete gli alimenti tra «buoni», cioè ammessi, e «cattivi», ovvero proibiti. Abolire del tutto i carboidrati o ridurre al minimo i grassi non sono strategie vincenti a lungo termine. È necessario invece moderare le quantità e apprendere un corretto rapporto con il cibo.
Tutto in una volta
Ritrovare la linea e una buona forma fisica richiede molta costanza e una volontà di ferro. Un nuovo stile alimentare non è una dieta a tempo determinato, bensì una trasformazione individuale e duratura delle proprie abitudini al consumo di cibo.
Consiglio: fissatevi dei micro-obiettivi, ad esempio riempiere la metà del piatto con verdure, bere bevande prive di zucchero, mangiare non più di due o tre volte al giorno. Quando l’obiettivo sarà consolidato e farà parte della vostra routine quotidiana, passate al successivo.
Consulenza dietetica professionale: cosa copre l’assicurazione malattie?
In Svizzera le condizioni di rimborso di una consulenza dietetica sono legalmente disciplinate dall’art. 9b dell’ordinanza sulle prestazioni (OPre). Gli assicuratori malattie assumono i costi per consulenze dietetiche a cura di professioniste e professionisti autorizzati per legge al libero esercizio, in presenza di malattie specifiche e dietro prescrizione medica. L’assicurazione copre i costi di sei appuntamenti. Se fossero necessarie consultazioni supplementari, occorre una nuova prescrizione medica.
Le malattie che danno diritto al rimborso di una consulenza dietetica dietro prescrizione medica sono le seguenti:
- turbe del metabolismo,
- obesità: sovrappeso con un indice di massa corporea superiore a 30 e malattie conseguenti al sovrappeso,
- malattie cardiovascolari,
- malattie del sistema digestivo,
- malattie dei reni,
- stato di malnutrizione o di denutrizione,
- allergie alimentari o reazioni allergiche dovute all’alimentazione.
Nota bene: i costi di una consulenza dietetica dovuta al desiderio di dimagrire, ma non su indicazione medica, non sono coperti dell’assicurazione malattie. L’agenzia CONCORDIA è in ogni caso lieta di mettervi in contatto con il centro dietetico della vostra regione.
Consulenza diabetologica: l’assicurazione si fa carico dei costi?
Una consulenza diabetologica è uno strumento di supporto alla gestione della malattia. L’assicurazione malattie rimborsa dieci sedute su prescrizione medica, a cura di centri di consulenza specialistici legalmente riconosciuti. Il riferimento legale per il rimborso è l’art. 9c della su citata ordinanza sulle prestazioni.
Avete domande su consulenze dietetiche o diabetologiche? Contattate l’agenzia CONCORDIA nelle vostre vicinanze. Vai alla ricerca di agenzie della CONCORDIA