Crescita personale:
una conquista interiore
Crescere è un’arte? Di primo acchito sembrerebbe di no. Ma l’apparenza inganna. Lo psicologo dell’età evolutiva Urs Kiener ci spiega perché e chiarisce la differenza tra crescita e sviluppo.
Breve e facile
Possiamo anche crescere dentro.
La nostra crescita personale dipende da noi.
Dobbiamo fare uno sforzo personale.
Sviluppo e crescita, due concetti diversi
A posteriori tutta l’attenzione riservata ai nostri progressi in centimetri ci appare forse un po’ esagerata. Crescere non è un processo naturale, che avviene automaticamente e senza alcuno sforzo speciale? Sicuramente per crescere non occorre essere particolarmente intelligenti!
Ma se consideriamo la crescita come un processo di maturazione interiore, le cose cambiano. Per maggiore chiarezza, illustriamo brevemente la differenza in psicologia tra sviluppo e crescita.
Sviluppo, ovvero il nostro ciclo vitale
Crescita personale, un percorso individuale
Con crescita ci si riferisce invece alle mutazioni all’interno di ogni singola fase dello sviluppo, in termini sia qualitativi sia quantitativi. Nell’esempio di prima starebbe a indicare l’altezza che raggiunge la pianta, quanti frutti produce e di che qualità. Tutti questi fattori possono differenziarsi molto da albero ad albero. L’ambiente, ovvero il tipo di terreno, l’esposizione al sole e l’irrigazione, giocano un ruolo determinante. Ma altrettanto importante è la capacità della pianta di sfruttare al meglio le risorse disponibili.
Quando parliamo di crescita ci focalizziamo sulle potenzialità presenti e la capacità di metterle a frutto. Possiamo ricorrere di nuovo a un’immagine. Pensiamo a un edificio composto da diverse stanze. La sequenza delle stanze simboleggia le tappe dello sviluppo, mentre i singoli vani rappresentano il potenziale di crescita. In teoria possiamo entrare ed esplorare ogni locale a nostro piacimento. Spetta a noi decidere se spalancare una porta e avventurarci nell’ambiente che si apre davanti a noi o se tirare dritto. Se la nostra curiosità ci spinge a varcare l’uscio, abbiamo la possibilità di scoprire cose nuove e fare tesoro delle esperienze acquisite. Maturare significa appropriarsi e utilizzare il potenziale che aleggia in una stanza.
La nostra performance
Genitori: come stimolare la crescita di figlie e figli?
La maggior parte delle bambine e dei bambini desidera crescere: partono alla scoperta del mondo con una fiducia innata nelle proprie capacità e un coraggio sconfinato, lasciandosi guidare da curiosità e spirito di avventura. Se nei primi anni di vita sono i genitori a definire in larga misura il perimetro delle esperienze possibili, col passare del tempo ogni bimba e bimbo assume un ruolo più attivo nel tracciare i contorni del proprio sviluppo e della propria crescita. Di anno in anno il suo desiderio di autodeterminazione si intensifica. Comincerà a cercare più contatti al di fuori della famiglia, a scuola, durante il tempo libero o nella cerchia di amicizie. Non si tratta di un’esplorazione passiva, ma di una scoperta selettiva. Sceglierà quali porte aprire e quali stanze perlustrare, prevalentemente in base ai propri interessi, bisogni e inclinazioni. Anche le amicizie saranno coltivate in funzione delle attitudini personali.
Cercare di imporre delle esperienze a figlie e figli è solo controproducente. Anziché stimolare la loro crescita interiore si rischia di soffocarne la motivazione naturale. Anche quando diventano grandi, continuano ad avvertire il peso dell'autorità parentale, cosa che spesso è sottovalutata. Il compito dei genitori però è cruciale: offrire un ampio ventaglio di opportunità di fare esperienze, una premessa necessaria, alla base di ogni crescita personale.