Un ragazzo legge un libro. assicurazione sanitaria

Vivere e lavorare in un’azienda familiare all’ottava generazione

È dal 1761 che la coltelleria di Rapperswil è nelle mani della famiglia Elsener. Ben otto generazioni si sono succedute in questi locali. Tutte animate da una grande passione, conservatasi intatta nei secoli. Siamo andati a intervistare gli Elsener per un numero della nostra rivista per la clientela CARE, dedicato al dialogo tra generazioni.

Ritratto di gruppo con casa: tre generazioni Elsener davanti all’immobile che funge da abitazione, officina e negozio. Nonni, figli e nipotini vivono e lavorano qui in armonia. «Guarda con attenzione: è il modo migliore di imparare!» Ruedi Elsener, classe 1947, ha queste parole ben impresse nella mente: suo padre, che fungeva anche da insegnante, gliele ripeteva spesso durante l’apprendistato. Lo incontriamo nell’officina di Rapperswil, proprietà della famiglia da oltre 250 anni, in piedi dietro al tavolo da lavoro in attesa dei prossimi coltelli da affilare.

«Andare a bottega dal proprio genitore naturalmente non è stato sempre facile, anche se riconosco di aver imparato molto da lui. Eppure il vero salto di qualità l’ho fatto quando è toccato a me trasmettere la mia esperienza alla generazione di apprendisti successiva», ci racconta. Nel laboratorio sulla Kluggasse la famiglia continua a svolgere il mestiere in modo tradizionale, oggi in Svizzera una rarità. Qui i macchinari non sono automatizzati e non esistono computer programmabili. Ogni anno gli Elsener affilano circa 12’000 coltelli, tutti rigorosamente a mano. Ruedi Elsener, la moglie Marianne, il fratello Felix e la consorte Marietta hanno tenuto in mano per decenni le redini dell’attività, ampliandola e lasciando un’impronta inconfondibile. Oltre all’officina il negozio, con coltelli, utensili da cucina e articoli casalinghi. Nel frattempo alla direzione sono succeduti i figli, che insieme all’azienda hanno ereditato le conoscenze e i valori di famiglia. Un patrimonio che ora spetta all’ottava generazione Elsener custodire.

 

Un’azienda familiare all’ottava generazione

Philipp Elsener, 37 anni, il più giovane dei figli di Ruedi e Marianne, oggi porta avanti l’attività insieme alla sorella Cécile, 43 anni, e al fratello Viktor, 42 anni. «Mio padre mi ha insegnato tutto lo scibile sull’affilatura dei coltelli. Nel nostro mestiere è importante sviluppare un sesto senso, che ci guida attraverso i 12 diversi passi necessari per la riaffilatura di un coltello. I consigli e i trucchi tramandati in famiglia mi tornano utili ogni giorno», ci racconta. «Anche se alle volte il lavoro a stretto contatto con mio padre metteva la mia pazienza a dura prova, il tirocinio è stato anche una scuola di vita», prosegue, mentre accanto a lui silenziosamente gira la mola ad acqua: «La particolarità di lavorare in famiglia è che ci capiamo tutti senza bisogno di istruzioni precise. Siamo cresciuti per così dire a pane e coltelli, avendo sempre davanti agli occhi i nostri genitori e i nostri zii come modello. Non ci è mai stato imposto di comportarci in un modo piuttosto che in un altro.» Lo conferma anche Viktor: «È come se avessimo interiorizzato cosa è giusto e cosa è sbagliato, perché è sempre stato così. Nessuno ci ha mai spiegato come comportaci con i nostri clienti. Lo sapevamo già, istintivamente!».

 

Ricambio generazionale ben riuscito

Viktor, il figlio maggiore di Ruedi e Marianne Elsener, ricorda in particolare il ruolo del padrino. Lo zio Felix, che passa ancora di tanto in tanto nel laboratorio a dare una mano accompagnato dalla moglie Marietta, è stato per lui una forte figura di riferimento: «Dal mio padrino ho imparato l’importanza della precisione e di un metodo di lavoro chiaro. Ogni cosa deve avere un suo ordine». Ma fa appena in tempo a terminare la frase, che sulla soglia fa capolino la figlioletta insieme alla cugina. Senza nulla togliere all’importanza dell’ordine, l’irruzione delle bimbe porta una ventata di aria fresca nel negozio. «I bambini sono benvenuti e passano volentieri a dare un’occhiata. I nostri clienti li conoscono e non si scompongono se mi capita di dare un consulenza tenendo mia figlia in braccio. Alle volte la piccola addirittura ci aiuta, ordinando gli articoli sugli scaffali in base al colore», aggiunge tra il serio e il faceto.

Gli Elsener sono infatti concordi nell’identificare attività e famiglia. «Siamo tutti solidali», afferma Cécile Elsener, sorella di Philipp e Viktor, che incontriamo nel locale adibito a negozio. Alle sue spalle, in bella mostra, file di coltelli scintillanti. «È sempre stato così, anche quando noi eravamo piccoli. Se qualcuno ha bisogno di qualcosa, può fare affidamento sulla famiglia. E come oggi i bambini ci allietano con la loro presenza in negozio, anche noi allora girovagavamo tra i locali dell’azienda fin dalla più tenera età. Godevamo di tante libertà che ci hanno reso velocemente indipendenti. Ora naturalmente abbiamo un’altra prospettiva e ci comportiamo per alcuni versi in modo diverso dai nostri genitori. Abbiamo imparato presto che il lavoro nell’impresa di famiglia non è un obbligo. Si tratta piuttosto di una modalità di vita e ciascuno dà il suo contributo.»

 

Apprendimento intergenerazionale

L’apprendimento però non è a senso unico. Marianne Elsener, 73 anni, è la nonna della generazione degli ultimi nati. Nella vecchia strada cittadina, davanti all’officina, afferma risoluta: «Anch’io posso imparare molto dai miei nipotini. Ad esempio l’importanza di non prendere sempre tutto troppo sul serio. Quando sono arrabbiata mi fermo un attimo, penso a loro e mi domando se tra cento anni sarà davvero ancora importante. Alle volte mi accorgo che la perfezione non deve essere sempre assoluta». Su puntualità e correttezza però non transige: «Sono valori che sono stati trasmessi di generazione in generazione, sempre accompagnati però da una vena di ironia, sia all’interno della famiglia e dell’attività commerciale sia nel rapporto con la nostra clientela. La cosa più importante comunque è tener fede alla parola data. Questo è un principio che mi sta veramente a cuore tramandare ai mei figli e nipotini».

Dopo una passeggiata con i bambini, Ruedi Elsener fa rientro nell’officina, dove si infila il grembiule da lavoro con il logo di famiglia. Si ricorda ancora bene di quando i suoi genitori erano a capo dell’impresa. «A quei tempo era tutto diverso. Quando io e mio fratello Felix abbiamo rilevato l’azienda, abbiamo impresso un nuovo corso. Ora è il turno dei nostri figli, che fanno di testa loro e introducono delle novità, ma i risultati parlano chiaro: l’attività è solida e si espande. Non dobbiamo sempre dire la nostra. I ragazzi sanno il fatto loro e andiamo d’accordo». E ora che è in pensione di sicuro non si annoia: «Aiuto volentieri e quando c’è bisogno e torno ad affilare coltelli. Oppure mi godo il tempo con i nipotini.»

Nella casa multi-generazione sulla Kluggasse la monotonia non esiste. Vivere, lavorare e godersi i frutti del proprio lavoro: è questo il credo della famiglia Elsener. I nonni giocano con i piccoli davanti al negozio. Mentre si concedono una pausa e distribuiscono spicchi di mele, nell’officina i macchinari continuano a girare.